Sia benvenuto ogni visitatore di questo Blog

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curiosi o svogliati, tristi o allegri, sensibili o crudeli
qui troverete immagini, pensieri, riflessioni,
commenti ed un possibile incontro o scontro di idee
il tutto condito dalla buona educazione, dall'ironia e dal buon senso nel rispetto del prossimo
un blog realmente fatto in famiglia, dove ognuno ci mette un pezzo di vita da condividere
si parte da qui con alcune immagini per vedere dove questo mezzo di comunicazione ci può portare
non per nulla chi usa internet viene definito un .... navigatore

giovedì 31 dicembre 2009

mercoledì 30 dicembre 2009

Aldo, Giovanni E Giacomo - Io Sono Pdor, Figlio Di Kmer

Ieri mattina Edoardo, non riuscendo a fare un compito delle vacanze, si è così giustificato: "Non sono micca Pdor, figlio di Kmer"

venerdì 25 dicembre 2009

Il Natale del Signore

Per una madre disperata che non sa come crescere i propri figli,
per un padrone di casa che ha investito la propria pensione in una seconda casa,
per un operaio in cassa integrazione che passa la notte sul tetto della sua fabbrica,
per un piccolo imprenditore a cui fanno credito solo gli strozzini,
per una vedova che tenendo la mano del marito, pensa in lacrime cosa dire a suo figlio,
per due cuori separati che si litagno i figli ogni festività comandata,
per un carcerato beccato in flagranza con le mani infettate dal proprio crimine,
per ogni criminale che invece continua spavaldo a credere di essere il più scaltro,
per un barbone che dorme sotto un portico al riparo dal vento e coperto da un cartone,
per una comunità dove pochi volontari aiutano a vivere dei disadattati.
In un campo rom, in una missione di pace in territorio di guerra,
in un appartamento dove stranieri dormono su materassi senza reti,
in una fabbrica di pellame dove macchine cucitrici lavorano a ciclo continuo,
in un centro sociale dove giovani ideali vogliono cambiare il mondo,
in un oratorio dove altri giovani cercano di capire il mondo.
Per un missionario che quando torna a casa ha lasciato il cuore alla sua missione,
per una badante costretta a vivere lontano dal suo paese chiusa in una casa con un disabile,
per ogni anziano che invece si barrica in casa perchè di nessuno si fida,
per chi esalta la vita, per chi si esalta troppo nella vita
e per coloro che la vita la vedono passare senza scomporsi,
come un viaggiatore distratto che guarda fuori dal finestrino di un treno in corsa,
per chi fà il proprio dovere malgrado lo scetticismo di chi lo circonda,
per ogni essere umano che prega per amore di un'altro essere umano,
per tutti e anche per noi è arrivato il Natale del Signore

giovedì 24 dicembre 2009

sabato 19 dicembre 2009

Cheyenne, trent' anni

Un'avventura nella Val di Rabbi, ove Cheyenne fà pascolare il suo gregge.

venerdì 11 dicembre 2009

SLA

Poichè ho grande stima del mio dentista, che è tra i promotori di questa lodevole iniziativa, mi fa particolarmente piacere utilizzare il blog per pubblicizzare una serata che andrebbe ricordata.
www.assisla.it

lunedì 14 dicembre 2009
21.00 - 23.00
Teatro Tivoli - Bologna



Una Persona con la SLA che canta per aiutare le Persone con la SLA!!!

FINCHE' HO LA VOCE...CANTO! IL TOUR
con le musiche di Luca Bollini
con Luca Bollini (piano), Marco Giolli Galavotti (batteria), Domenico Loparco (basso elettrico), Nick Silighini (basso), Marco Rosetti (chitarra elettrica), Paolo Bertini (chitarra acustica), Gustavo Falbo (percussioni), Loris Silighini (sax), Arianna (vocalist), Pier Francesco Bresciani (attore), Sara Barucci (attrice), Chiara Bellini e Ambra Valeri (computer e videoproiettore), Luca Coralli (DVD live)

ingresso unico euro 20,00
incasso devoluto all'associazione
AssiSLA ONLUS in memoria di Raffaella Alberici

PREVENDITA GIA' APERTA PRESSO IL TEATRO DEHON TUTTI I GIORNI TRANNE IL LUNEDI DALLE 15 ALLE 19.

giovedì 3 dicembre 2009

Aldo Giovanni e Giacomo - Scuola Di Polizia

Alle volte mi chiedono quale sia la fiction televisiva più vicina alla realtà: Montalbano, la squadra, Cogliandro........ Ma alcune mattine, mi sembra di entrare nel Commissariato di Aldo Giovanni e Giacomo!

lunedì 30 novembre 2009

la mia storia

Prima ero un bombolone e non avevo i denti e non camminavo, ero un piagnucolone e parlavo male e avevo pochi capelli. Mangiavo zuppa e latte e avevo il bavaglino, stavo nel seggiolone e in braccio. Ero basso, facevo il bagno nella bacinella e ...... quando ero in ospedale appena nato, mia sorella diceva: "fate piano, questo è il mio fratellino!"
Adesso vado in 2^ A e sono alto e magro e sto nella sedia, bevo l'acqua mangio altre cose, faccio i compiti e ho sette anni, cammino, sono più robusto e parlo bene.

martedì 17 novembre 2009

Roberto Saviano - monologo a Che tempo che fa - terza parte

Cucirsi addosso un abito, una divisa, una tonaca, una missione e non dimenticarla mai più. Questo è onore!

lunedì 16 novembre 2009

Finalmente

sabato 14 novembre 2009

Soddisfazione

Mi lodo, per quanto possibile senza esondare nella presunzione. Un poco di soddisfazione personale per dimostrare che quello che faccio ogni mattina non sono solo numeri, fascicoli, carte, chilometri per le strade della città. Una lieta conclusione, un fatto tangibile, una collaborazione fattiva, la gratitudine di un'aziana donna che si sente un poco più sicura. Fatica tempo volontà collaborazione. Il termometro del morale sale per un febbre salutare. Anche la fortuna ha lavorato con noi, come quasi ogni giorno, ma in modo diverso. Non facciamo un lavoro comune; non è solo firmare un foglio di presenza ogni sei ore. Il nostro credo professionale è spesso messo in pericolo dalle delusioni, dagli ostacoli, da chi dubita di noi ed in noi. Ma sono ancorà lì, in strada come ogni mattina con i miei colleghi ed in loro ho fiducia. Tanto mi basta, perchè così deve essere.

martedì 10 novembre 2009

Miserabili

Il solito Paolini, ma non quello demente ed esibizionista dei telegiornali italiani. Marco Paolini, attore monologhista teatrale veneto, di cui La7 spesso manda in onda le sue splendide esibizioni. In questa puntata del 9 novembre trasmessa dagli stabilimenti Ilva di Taranto, con educata ironia, fa una analisi, da economista non di professione, della crisi economica in corso, del nostro tempo, del nostro essere consumatori ormai consumati, logori tra import cinese, rifuiti non riciclabili, entropia, cassa integrazioni e sogni abbattuti. Nessun pessimismo, nessuna ricetta da vendere. Un solo desiderio: non perdere i nostri sogni, le nostre speranze, la nostra voglia di partecipare e di vivere con quello che realmente ci serve, secondo le nostre pure esigenze. Un teatro senza clamore quello di Paolini, ma quantomai vero, semplice e positivo.

giovedì 29 ottobre 2009

Aerei


Nuovo album fotografico a cui si potrà accedere sempre da "picasa edansilo album", quindi sulle foto di Cosimo Loris ed infine cliccando su Aerei. Buona visione.

martedì 27 ottobre 2009

U2 on YouTube - Live from the Rose Bowl

The world's greatest band on the world's largest stage - U2 on YouTube. Watch the rebroadcast of the full live streaming performance from the Rose Bowl. Recorded on Sunday, October 25th.

lunedì 19 ottobre 2009

Amicizia

un pensiero dietro una foto di cui nessuno doveva sapere
una lettera scritta una notte insonne
un lungo corridoio d'ospedale per una inconsolabile verità
ascoltare un pianto disperato in auto
una canzione dei Queen a tutto volume
un viaggio all'altro emisfero del mondo
ammettere di avere fatto del male per una donna sbagliata
una telefonata che non volevi ricevere per un doloroso passaparola
due litiganti in strada che da quel momento costruiscono qualcosa
una cena dai genitori a base di funghi
lavorare con uomini e non solo colleghi
farti ricordare dalla sua vedova, ammirando il coraggio di una bambina
quattro persone in veranda una calda notte d'estate
un albero da frutto che deve essere curato, anche se sai che basta una grandinata per farlo morire

venerdì 16 ottobre 2009

Un grande attore

Un giorno pensavo che avrei potuto vantarmi di essere un grande amico di un grande attore



poi mi sono dovuto ricredere.........

venerdì 2 ottobre 2009

lei vive per me

Lei vive per me e ne ho le prove
Lei non vive solo con me
Lei soffre per me e con me
Lei giosce con me, lei si appassiona con me
Lo vedo nei suoi occhi, nei suoi gesti.
Lo sentono le mie orecchie, lo comprende la mia mente.
In mezzo alla folla cercava il mio sguardo,
vestita di bianco danzava sull'altare
appoggiata al mio torace ha deciso il suo destino
si addormenta la sera aspettando la mia mano.
Lei vive per me e questa è la mia gioia.


lunedì 28 settembre 2009

Cral

lunedì 21 settembre 2009

Il senso del dovere

Sono confuso, ma addolorato. Sono arrabiato, ma non mi sento coinvolto. Provo vergona per questo e voglio capire il perchè. Seppure condivido dei rischi nella mia professione, certamente non paragonabili a quelli che si trovano ad affrontare i militari nelle missioni nel mondo, mi sento come sopito nelle mie emozioni. Qualsiasi mezzo d'informazione, qualsiasi sito internet di massa parla dei nostri militari morti in guerra. I commenti della gente sono per me troppo conformi, troppo scontati. Ammetto di sentirmi a disagio pensando alla morte, come chiunque credo. Non sono bravo a consolare. Preferisco tacere per rispettare il dolore, perchè ogni frase mi vibra nelle corde vocali con l'intonazione sbagliata. Senza senso. Sono in difficoltà e nervoso ai funirali. Probabilmente solo il defunto si trova suo malgrado a suo agio. Ma in verità non capisco il senso di queste morti. Questi uomini, prima che soldati, hanno abbandonato le famiglie per difendire degli ideali fuori dalla propria patria ed in nome della propria patria. Una specie di crociati e dalle crociate abbiamo visto come siamo ritornati. Il mio timore è che coloro che ci li hanno mandati incontro alla morte, presto o tardi si dimenticheranno del motivo per cui erano là. Questo perchè siamo ormai avezzi al sacrificio di pochi per dovere. Tanto per essere più chiaro, quando i mandanti mafiosi uccisero con un'autobomba il magistrato Paolo Borsellino, mi trovavo in vileggiatura sulla riviera romagnola ed un "simpatico villeggiante" affermò senza vergona, riferendosi agli uomini dello scorta, che "quello era il loro mestiere e sapevano a cosa andavano incontro"! Ma cosa erano: carne da macello oppure i nostri ideali in uniforme. Alcune settimane e ci saremo dimenticati anche di questi nostri ultimi caduti, come ci siamo già ci siamo dimenticati di quelli di Nassyria. Il caffè e la pasta alla mattina, le imprecazioni in fila per strada, il cellulare nuovo da usare mentre si guida, gli invidiosi sul lavoro, corri a prendere i bambini a scuola, le bancarelle a Natale ed i saldi di fine stagione. Tra qualche domenica ci sarà un tifoso allo stadio che inneggerà alla resistenza talebana, mentre alcuni siti internet già danzano sulle tombe dei caduti. Questa è civiltà? Per questo sono morti? Non erano solo soldati inviati con le armi a spiegare cosa è la libertà e tornati in una cassa avvolta nel tricolore. Se voglio veramente ricordare dignitosamente queste vittime, quelle passate e purtroppo anche quelle future, non bastano poche righe su questo blog o su qualsiasi sito internet. Devo vivere il mio quotidiano per difendere la mia libertà e quella degli altri; devo insegnare l'educazione ed il rispetto per il prossimo ai miei figli e non il conformismo ad ogni costo. Devo essere un portatore sano di civiltà. Ad ogni costo. Voglio destrami. Per questo sono morti!

domenica 20 settembre 2009

Aquiloni


Con soddisfazione vi invito a vedere il web album dedicato agli aquiloni. Una manifestazione del mese dell'ultima settimana dello scorso Maggio avvenuta a Tagliata di cervia in una splendida giornata di sole e di vento. Per accedere all'album è necessario cliccare sull'immagine di "picasa edansilo album" sulla destra del blog, quindi su "gallerie di Cosimo Loris" ed infine su "aquiloni".
Mi raccomando commentate commentate e commentate.

sabato 12 settembre 2009

Vincitori Concorso Fotografico Nazionale 2008

Un bel concorso fotografico al quale ho partecipato, con scarsa fortuna. Ma non mi arrendo e ci riprovo!

martedì 8 settembre 2009

Rossi vs Lorenzo

Dopo l'ennesima dimostrazione di determinazione del signor Rossi, le immaggini degli ultimi quattro giri più spettacolari di questo MotoGP 2009. E che ne pernsino tanti, chiunque va moto sa che il vero super sorpasso non è quello all'ultima curva, ma ci vuole molto più coraggio a superare Lorenzo staccando in fondo al rettilineo, passando in esterno a due giri dalla fine!!!!!

domenica 23 agosto 2009

Sant'Anna

Non so cosa ci sia di bello a Bardonecchia
la cappella del Thabor, le firme sul libro in cima alla Aiguille Rouge
le mie macchine fotografiche, i cuori sui sandali teutonici di Simona
la chitarra di Valerio, la vita nel ventre di Patrizia
le imitazioni di Gabriele, la cadenza romagnola di Claudia
la voce nel coro di Angela, i vestiti di Marco appesi fuori dalla porta
le previsioni meteo sul cellulare di Maurizio, la bancarella dei libri per Alessandra
gli scarponi di Armando che non si fermano mai, i calcoli esatti dell'i.pood di Mara
la fecondità di Barbara, la fede che gira al dito di Giovanni
le ricette di Elsa, i giochi intorno al fuoco
il suono della campana, i cuscini verdi dei bambini
la pietra dell'altare, la lettera di Sauro
So cosa è bello a Bardonecchia: noi.

giovedì 11 giugno 2009

Vigilia

E' difficile anche iniziarlo questo post. Sono troppe le sensazioni, l'umore che cambia. Scrivere di una vigilia attesa e temuta. Sento il peso di giornate riempite da azioni, pensieri, impegni e previsioni. Non è la prima volta che provo un'esperienza simile. Un'intervento di routine, tre o quattro giorni in ospedale con tecniche innovative e sicure. Ormai i tempi sono maturi. Il chirurgo mi è sembrato sicuro e preparato. Condiviamo anche la passione per la moto e ciò aiuta a dimezzare la mia tensione. Gli esami clinici sono terminati ed ho apprezzato la professionalità del personale infermieristico e medico, la puntualità e la disponibilità. Mi sono studiato attentamente il protocollo di accesso alla sala operatoria e ci ho scherzato pure. Mio padre e mia madre mi hanno dimostrato tutta la loro disponibilità e cerco di sfruttarla al meglio. Sia per dimostrargli riconoscenza che per riuscire ad ottenerne tutti i benefici personali. Un sostegno al coraggio. Ma l'attesa è l'attesa. Snervante. Mi ripeto che vorrei già essere al giorno dopo, anche al secondo dopo. L'anestesista è legalmente tenuto ad informarmi si ogni singola azione che viene compiuta sul mio corpo. Ascoltarla mi sembra masochistico, ma non le faccio una colpa, anzi mi dà sicurezza. Non ho voluto prendermi una pausa dal lavoro per non essere costretto a saggiare da vicino il tempo che passa. Dimostro finto disinteresse per coloro che mi raccontano di aver passato la medesima esperienza. Metto in ordine alcune cose della mia vita. Sistemo il garage, le piante nel terrazzo, lavo la moto con mio figlio, controllo l'attrezzatura fotografica. Faccio visita agli amici. Vado a scuola con i bambini a ritirare le pagelle. Mi riempio la mente di belle immagini, di odori e colori. Voglio dei pensiori belli: una morfina naturale alla tensione. Ciò nonostante mi sono visto più e più volte in quel corridoio, sul letto spinto dall'infermiere in camice verde. Pregare mi aiuta. Ho salutato i miei. Un bacio a Simona. Ho fatto gli esercizi di respirazione che mi hanno insegnato utilizando il più possibile il diaframma. Il tavolo operatorio è freddo ed anche l'aria condizionata non scherza. L'anestesista mi costringe a parlare per poter constatare quando mi addormento: gli rispondo che per farsi cancellare qualche multa ne riparliamo dopo, ma non riesco a finire la frase. Gli occhi si chiudono, buio. nulla. Una voce in camera che non riconosco mi risveglia, mi rassicura, poi dormo di nuovo. Fatto. Le "pillole del buon umore" mi vengono a trovare in camera. Mi alzo dal letto e usciamo in corridio fino alla sala di attesa. Di nuovo gli stessi odori, gli stessi colori, ma io sono diverso. Non solo nel fisico. Ho imparato dalla vita che non sono più sfortunato di colui che non ha mai avuto un malanno, di colui che non ha mai visto un ospedale, di colui che non ha mai provato sofferenza. In passato ho imprecato contro la mala sorte, un senso d'ingiustizia, una ribellione alla vita. Poi ho imparato. Almeno credo. Ho imparato che questa è la mia vita: fatta di gioie, ma anche di dolori, le une legate agli altri. Per quanto un uomo è tentato a fuggire dalle sofferenze, queste fanno parte non tanto del suo destino, ma ancor più della sua persona. E allora è necessario viverle per rinascere, per poter essere una persona nuova, diversa da quella di prima e possibilmente migliore. Ho imparato a vivere molto più dalle mie sofferenze, dai miei disagi e dalle mie sconfitte, che dalle mie vittorie. Così voglio vivere, affrontando la paura naturale del futuro, dell'imprevisto, senza mai fermarmi. Il resto non mi dato da conoscere, per mia fortuna. In televiosione il panorama è variopinto: Diane Keaton, Arnold Schwarzenegger, Michele Santoro, C.S.I., Zelig, Robin Williams e Robert de Niro. Vado a letto, domani è un giorno in meno.

martedì 5 maggio 2009

Andar piano

Frenesia, maledetta frenesia. Il tempo che ti sfugge dalle mani. Impegni da rimandare, promemoria che suonano al cellulare. Trenta minuti al masssimo per mangiare, quando sei fortunato. Cataloghi dei supermercati che fanno "offerte imperdibili"- "sottocosto"-"3X2", ma solo fino a domani. Appuntamenti da concordare, incontri casuali con amici con cui scusarsi perchè sei in ritardo, scadenze improrogabili. Bambini catapultati fuori dalle auto nei parcheggi delle scuole, auto in doppia fila con doppie freccie, scaltri conducenti di scooter che passano gli incroci con il rosso, autisti degli autobus legati da orari fissati per la corsa ad ogni singola fermata ove vengono rincorsi da pedoni urlanti, una colonna sonora di sirene, clacson e inutili imprecazioni. In nome di chi? Per che cosa? Che cosa mi perdo se rallento un attimo, se per una volta dico "no grazie" a qualcuno che non sia il lavavetri al semaforo? Posso usare il cellulare per avvisare del mio ritardo prima di partire e non mentro guido e rischio d'investire un pedone che farebbe meglio ad attraversare la strada senza l'MP3 alle orecchie ed aprendo gli occhi? Voglio leggere un libro in un parco, voglio mangiare nel terrazzo di casa mia qualcosa di semplice, ma preparata da me assaporando ogni boccone. E' iniziato questo tempo? La crisi economica non mi consente più di prendere alimenti in offerta da far deperire nel mio frigorifero, anzi posso valutare cosa sia essenziale per la mia vita. Il lato B di una catastrofe economica annunciata da tempo sui giornali di tutto il mondo. Avere finalmente il tempo di gustarsi anche quei particolari della vita resi sfuggenti dalle urgenze. Tutto ciò mi può migliorare la qualità della vita anche nei rapporti con gli altri. Questa non è solo un'occasione dal prendere al volo, ma un a scelta a lungo termine se possibile.

venerdì 10 aprile 2009

Ricominciare

Potrei apparire provocatorio e questo argomento certamente a molti non piace. Penso al terremoto in Abruzzo, dove tra l'altro mi è capitato di trascorrere periodi molto belli e sereni, tra arte e natura, ora in parte da ricostruire, con tutto l'orgoglio, la perserveranza ed il coraggio della gente di quei luoghi. Però un aiuto che va oltre al denaro, dato da persone invisibili che vogliono emergere perchè non dovrebbe essere consentito? In questo caso mi riferisco agli stranieri irregolari, assoldati dal caporalato in agricoltura ed edilizia per farli rimanere nella loro clandestinità onde sfruttarne i guadagni a basso costo. L'impegno civile per la ricosctruzione non ha pelle e non ha razza. Infatti, è capitato di aver ricevuto anche delle lezioni da questa gente: un pazzo in una stazione ferroviaria uccide in pieno giorno a martellate una donna che neanche conosceva; molti hanno visto e non sono intervenuti, tranne due clandestini africani che hanmno fermato l'autore del delitto e lo hanno consegnato alla Polizia. Sono coloro che non hanno denaro da donare a Bertolaso, ma solo braccia e volontà. Abbiamo un motore nascosto che non vede l'ora di essere montato sugli escavatori, sulle gru, sulle betoniere della ricosctruzione. In cambio potrebbero ottenere un permesso di soggiorno, un possibilità di vita migliore, non un indulto, ma un'emersione dallo sfruttamento della malavita. Semplicemente cogliere un'occasione per migliore questo paese mostrando solidarietà e buon senso. Possiamo rimette in piedi l'Abruzzo prima di quando si possa immaginare!

sabato 4 aprile 2009

Caccia il fucile

Dal Senato della Repubblica parte in questi giorni uno dei più gravi attacchi alla Natura, agli animali selvatici, ai parchi, alla nostra stessa sicurezza: un disegno di legge di totale liberalizzazione della caccia. E' firmato dal senatore Franco Orsi.
Animali usati come zimbelli, caccia nei parchi, riduzione delle aree protette, abbattimenti di orsi, lupi, cani e gatti vaganti e tante altre nefandezze.
La legge 157/1992, l'unica legge che tutela direttamente la fauna selvatica nel nostro Paese, sta per essere fatta a pezzi.
Questa la lista degli orrori.

• Sparisce l'interesse della comunità nazionale e internazionale per la tutela della fauna
L'Italia ha un patrimonio indisponibile, che è quello degli animali selvatici, alla cui tutela non è più interessato!
• Scompare la definizione di specie superprotette
Animali come il Lupo, l'Orso, le aquile, i fenicotteri, i cigni, le cicogne e tanti altri, in Italia non godranno più delle particolari protezioni previste dalla normativa comunitaria e internazionale.
• Si apre la caccia lungo le rotte di migrazione
Un fatto che arrecherà grande disturbo e incentiverà il bracconaggio, in aree molto importanti per il delicatissimo viaggio e la sosta degli uccelli migratori.
• Totale liberalizzazione dei richiami vivi
Sapete cosa sono i richiami vivi? Gli uccelli tenuti "prigionieri" in piccolissime gabbie per attirarne altri. Già oggi questa pessima pratica è consentita, seppure con limitazioni. Ma il senatore Orsi vuole liberalizzarla totalmente. Sarà possibile detenerne e utilizzarne un numero illimitato.
Spariranno gli anelli di riconoscimento per i richiami vivi. Sarà sufficiente un certificato. Uno per tutti! Tutte le specie di uccelli, cacciabili o non cacciabili, potranno essere usate come richiami vivi. Anche le peppole, i fringuelli, i pettirossi, ecc.
• 700 mila imbalsamatori
I cacciatori diventeranno automaticamente tassidermisti, senza dover rispettare alcuna procedura. Animali uccisi e imbalsamati senza regole. Quanti bracconieri entreranno in azione per catturare illegalmente animali selvatici e imbalsamarli?
• Mortificata la ricerca scientifica
L'Autorità scientifica di riferimento per lo Stato (l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, oggi ISPRA) rischia di essere completamente sostituta da istituti regionali.
Gli istituti regionali rilasceranno pareri su materie di rilevanza nazionale e comunitaria.
Potenziale impossibilità di effettuare studi, ricerche e individuazione di standard uniformi sul territorio nazionale.
• Si apre la caccia nei parchi a specie non cacciabili
Un'incredibile formulazione del Testo Orsi rende possibile la caccia in deroga (cioè la caccia alle specie non cacciabili) addirittura nei Parchi e nelle altre aree protette!
Saranno punite le regioni che proteggono oltre il 30% del territorio regionale!
Norma offensiva! Chi protegge "troppa" natura sarà punito. Come se creare parchi dove la gente e gli animali possano vivere e muoversi sereni, fosse un reato!
• Licenza di caccia a 16 anni
Invece che educare i ragazzi al rispetto, ecco a voi i fucili
• Leggi regionali per cacciare specie non cacciabili
Non sono bastate quattro procedure di infrazione dell'Unione europea, non sono bastate due sentenze della Corte Costituzionale. Il senatore Orsi regalerà a Veneto e Lombardia, ovvero agli ultrà della caccia, la possibilità di continuare a cacciare specie non cacciabili, e di farlo con leggi regionali. E le multe europee le pagheremo noi!
• Caccia con neve e ghiaccio
Si potrà cacciare anche in presenza di neve e ghiaccio, cioè in momenti di grandi difficoltà per gli animali a reperire cibo, rifugio, calore.
• Ritorno all'utilizzo degli uccelli come zimbelli
Puro medioevo! Le civette legate per zampe e ali e utilizzate come esca!
• Ridotta la vigilanza venatoria
Le guardie ecologiche e zoofile non potranno più svolgere vigilanza! Nel Paese con il tasso di bracconaggio tra i più alti d'Europa, cosa fa il Senatore Orsi? Riduce la vigilanza!

INVIA LA LETTERA DI PROTESTA!

Quella che ho appenna integralmente riportato è l'iniziativa dell'OIPA e credo che questa legge non piaccia molto nemmeno a quella specie, non ancora in via di estinzione, che risponde al "richiamo" di cacciatore. Se un cacciatore segue questa....... passione solo per l'ambito trofeo di un animale morto ed imbalsamato, a questo punto credo che il suo habitat naturale possa chiamarsi poligono per il tiro al piattello. Scrivo questo perchè da Settembre in avanti, mi capita sempre più spesso, mentre mi reco al lavoro, di vedere uomini che fanno scendere il proprio cane e crendono dal baule il fucile, sempre più vicini ai luoghi abitati. Sò esattamente cosa è un arma, sò cosa può fare e cosa non si deve fare con un arma. Ci vogliono anni per definrsi esperti nell'utilizzo di un fucile, ma grazie a questa legge lo potranno avere in mano anche dei minori! Per chiunque voglia inviare una lettera di protesta all'autore di questà proposta di legge non dovrà fare altro che cliccare sul titolo di questo post per arrivare al sito dell'OIPA.

giovedì 2 aprile 2009

Vittime

Non sempre una giornata piovosa, con problemi a trovar parcheggio e pochi stimoli si dimostra così inutile. Incerto se considerare la mattinata un ritardo sui miei impegni oppure l'occasione da cogliere per concedermi una pausa dalla consetudine logorante. Una serie di lezioni-conferenze per un aggiornamento professionale, nonchè un'occasione per incontrare colleghi con i quali si è avuto il piacere di lavorare in altre realtà. Purtroppo quando l'audizione inizia ci si sente lontani dall'oratore, sia per una distanza culturale, cattedratica sin troppo aulica, sia per un latente e dilagante scettiscimo. Probabilmente l'argomento potrebbe essere presentato in modo più interessante. Non è colpa di nessuno, appare solo una buona volontà non espressa al meglio. Fortunatamente nella seconda parte dell'incontro, inizia un'attività interattiva che porta ad uno scambio di opinioni, di pareri tra le teorie para-universitarie e l'esperienza professionale degli operatori di polizia. L'argomento dei maltrattamenti in famiglia, con particolare interesse rivolto ai coinvolgimenti emotivi e psicologici tra vittima e reo, a prescindere dalle modalità del reato, riesce a convogliare maggiormente l'interesse dei presenti. Poichè non siamo dei meri accertatori dei fatti, atti a reprimere le conseguenze di un reato, senza alcun coivolgimento nei singoli episodi, ci troviamo a fare delle deduzioni e a volte ad intraprendere delle iniziative che vanno oltre le nostre specifiche competenze. Malgrado l'interessamento dei servizi sociali e degli enti preposti che intervengono gioco forza con tempi prolungati, l'operatore di polizia è il primo interlocutore per le vittime di questi reati e deve mettere in campo tutta la sua professionalità basata quasi esclusivamente su decenni di esperienza lavorativa. Da questo archivio, fatto di verbali, scambio di opinioni negli uffici o da semplici eventi raccontati in servizio, si evidenzia lo squilibrio, sia sul piano processuale e che su quello umano, che esite tra vittima e reo. Infatti, per quanto attiene l'argomento trattato, la vittima si trova il più delle volte senza una casa, senza denaro, senza assistenza e sostegno quantomeno morale, mentre il reo, oltre ad ottenere numerosi benifici dalla normativa penale vigente, si ritiene lil più delle volte legittimato nelle sue azioni in base ad un retaggio culturale che ormai va ben oltre gli stereotipi del sud d'Italia piuttosto che del sud Mondo. La violenza fisica o psicologica viene così ritenuta nell'ambito familiare l'altra faccia di moneta necessaria, un metodo coericitivo utile al compimento del previsto destino di una coppia, non permettendo uno scambio sereno di opinioni. Ma quando la vittima trova il coraggio di forzare questa situazione, subisce il disagio maggiore fatto di burocrazia ed orecchie incerte e non in grado di ascoltare. Infatti, ogni operatore agisce in coscienza influenzato anche dal proprio quotidiano familiare; benchè sia tenuto ad accertare una situazione di fatto, fa comunque delle valutazioni basate sulle recriminazioni tra le parti, sulle contraddizioni, sui gesti, sui modi di esprimersi, sulla constatazione oggettiva di eventuali lesioni, ma anche sulla propria esperienza. Ogni tentativo di portare nell'immediato ad un confronto pacifico, non lesivo della persona e della dignità altrui, risente di considerazioni non esplicite dell'uomo o della donna, del poliziotto o della poliziotta, del medico o dell'infermiera e così via. Il rischio è di un processo degenerativo della sensibilità, necessario per la sopravvivenza dell'operatore, ma a volte lesivo della dignità del richiedente. Un cinismo professionale da monitorare per valutare l'incidenza sia sul quotidiano che nella dimensione culturale della professione. L'intolleranza alle "sostanze tossiche" di una qualsiasi professione si manifesta in vari modi: delegando altre persone od altri enti, ricercando un capro espiatorio, la formazione di clan, perfino l'attesa del messia. Tutto ciò costituisce la differenza tra sopravvivere alla professione ed il vivere la professione, che si ripercuote anch'essa sulla vittima nella sua delusione e nella richiesta di aiuto. Finiscono in secondo piano quelle che sono le virtù dell'operatore che non riescie più ad utilizzare pienamente: i saperi tecnici ed operativi, il registro comunicativo, la capacità di lettura delle sitiuzioni di tipo intuitivo, ma anche emotivo, il carattere e la consapevolezza del proprio ruolo. Quello che si rende necessario è quindi un rivoluzione culturale, di fatto molto più potente ed efficace di qualsiasi rivoluzione politica e sociale. Gli ospedali, i Commissariati, le Caserme, le scuole e le città non sono più quelle di vent'anni fà, ma ciò non toglie che il rispetto, la dignità ed il senso del bene comune debbano essere considerati dei valori di serie B. Volontà, volontà, volontà.

sabato 21 marzo 2009

Liberi tutti

Primo giorno di primavera, per un vita di speranza. Speranza in corso nuovo, di giustizia e legalità. Ma soprattutto di coraggio. Quel poco di coragggio in più per sentirsi veramente vivi e liberi. Liberi da ogni tipo di mafia che imprigiona ogni pensiero, ogni aspirazione, ogni sogno.

giovedì 19 marzo 2009

Giacobazzi Muratore

In virtù delle proproste di legge dell'attuale Governo per incentivare la piccola edilizia, una chicca di Giacobazzi a tema. Tanto per tirare un poco su il morale.

venerdì 27 febbraio 2009

Onorata carriera


Diciasette anni di onorata carriera terminano oggi. In una concessionaria romagnola, vittima degli incentivi statali, per aiutare più la Fiat che i consumatori. Destinata alla rottamazione, l'ho salutata in quel piazzale mentre facevo il trasloco delle poche cose che ancora mi servivano. Il cuscino sulla cintura sul quale si appoggiava Edoardo a dormire, il crocifisso a calmite nel cruscotto, il portacellulare a ventosa aderente al parabrezza. Sembrava che non si volessero straccare, affezzionati alla loro dimora per anni ed insofferenti all'odore di plastica nuova alla quale erano destinati. Mentre ero impegnato in questo doloroso e doveroso trasbordo, si è avvicinato un ragazzo di campagna e, rivolgendosi al venditore della concessionaria, gli ha chiesto informazioni su di lei. -"Questa no, è da rottamare"- gli ha risposto. Che fitta al fegato! L'ho richiusa e ho consegnato tutte le chiavi all'impegata nel suo ufficio. Non mi è venuto da dirle "trattatela bene" per non sembrare patetico, più di quello che già apparivo agli occhi di tutti. Sono partito e giunto fuori dal parcheggio ho dato un'occhiata dallo specchio retrovisore. Altra fitta al fegato. Meglio allontanarsi in fretta prima che sia necessario il più vicino Pronto Soccorso. Sono tornato a Bologna cercando i punti a favore della nuova macchina e evitando se possibile i paragoni. Inutile. Certo non è peggiore di lei, ma non è la stessa cosa. Sono andato in giro a prendermi i complimenti e a promettere che avrei pagato da bere al mondo per non incorrere in tragedie scaramantiche. Poi mi sono accorto che mi ero dimenticato un telecomando dentro alla "mia Alfa". Inconsciamente l'avrò fatto apposta. Ho chiamato al telefono la concessionaria ed all'impiegata ho chiesto se era ancora là? Ahi, ancora il fegato. Mi ha fatto la cortesia di prendere il telecomando dall'abitacolo con la promessa di andare quanto prima a ritirarlo. Alcuni giorni fà l'avevo portata al lavaggio; tutta pulita l'avevo fotografata. Mi si è avvicinato uno zingaro e mi ha chiesto -"Capo..... la vendi"-. A te..... mai! Sono risalito e l'ho salutato con cenno, certo che un giorno o l'altro l'avrei ricontrato per le strade di Bologna. Così stasera ho aperto il blog e mi è sembrato giusto postare di lei. Centottantamila chilometri in giro per l'Italia. Ha visto alcune officine, per fortuna non troppe e non tutte con il dovuto riguardo. Mi sono sentito dire al telefono -"Guardi la spesa è notevole, ne vale la pena?" - "Certo, ci devono prendere la patente i miei figli!"-. Aveva sia i cerchi in lega per l'estate che le gomme da neve per l'inverno. Ad una cerimonia su una collina innevata aveva sbeffeggiato tutti quei Suv che slittavano lentamente verso il burrone, con i loro autisti in giacca e cravatta che tentavano di spingerli al centro della strada e le mogli al volante che controsterzavano nel tentativo di diventare vedove allegre. Ho aspettato che terminassero le imprecazioni degli Unni eleganti e sono salito in tutta sicurezza eccitando la loro isterica invidia. Che spettacolo! Qualcuno mi ha anche chiesto un passaggio, nel timore di dover lasciare la propria vettura abbandonata dov'era. Motore Boxer 1.300 cc. Ricordo ancora la pubblicità in televisione con un cane boxer che mostrava tutta la sua attleticità correndo dietro all'Alfa. Spesso mi sono sentito dire -"Non li fanno più motori così!"- In quel motore con il suo tipico suono rauco, l'asta dell'olio era quasi inacessibile. Ci voleva la mano di una geisha per raggiungerla e una volta tolta non vedevi più il foro dove infilarla. Per cambiarle le candele dovevi metterla su un ponte ed arrivarci da sotto. Non aveva l'aria condizionata, ma un tettucio apribile che le sere d'estate con la tua bella ci vedevi le stelle. E poi lei è stata la prima nostra macchina. Destinata solo a me ed alla Simona. I sedili erano bassi e un pò scomodi. Ma chi se ne importa quando stai baciando il tuo amore. A volte picchiavi anche la testa contro lo specchio retrovisore. Le sue disavventure: un paio di tamponamenti e quel simpaticone che uscendo da un parcheggio le aveva rotto un fanalino, ma tanto è vecchia e non meritava rispetto. Anche se non so chi sei, di certo non ringiovanisci e presto sarai pure tu sarai vecchio. La mia Alfa era così vecchia che spesso la Polizia Municipale ci fermva al Giovedì. Macchiana revisionata e circolante a metano. "Buongiorno e grazie". Fa sempre piacere un augurio di una buona giornata ogni tanto e non avevo nemmeno fretta. Non dovevo rispettare fasce di orario oppure guardare il calendario prima di uscire. Nessuno stress. Solo partire e portati in giro. Questo ha fatto per diciasette anni.

lunedì 23 febbraio 2009

Zelig Giacobazzi

Lo zio ed il 118

mercoledì 18 febbraio 2009

I cento passi - se sei obiettivo fotografala e sviluppala

Amo andare da solo a fare foto, mi aiuta a riflettere, ma questo aiutante mi aiuterebbe a ridere. Per fortuna che con il cavalletto la foto non viene mossa.

venerdì 13 febbraio 2009

Occhio, Pinocchio


lunedì 9 febbraio 2009

Eluana

venerdì 6 febbraio 2009

Tornar bambini

Tra una settimana dovrebbe arrivare. Era da tempo che ci pensavo. Spresso navigavo su e.bay e consultavo le pagine dedicate, i prezzi, le foto. Googoleggiavo per cercare informazioni e soddisfrare uno spicchio di nostalgia. Avrò avuto sette o otto anni la prima volta che l'ho visto a casa di un mio compagno di scuola. Si chiamava Gabriele ed aveva un fratello molto maggiore e quindi poco simpatico. Ci permetteva solo di sederci a circa un metro dal tavolo, non più vicino, perchè lui ed i suoi amici dovevano aver lo spazio sufficiente per girarci attorno. Non un fiato per non togliere la concentrazione, solo guardare con le pupille più dilatate possibile per cogliere ogni piccolo particolare. Gli spettatori in tribuna, le transenne, i giornalisti ed i raccattapalle sul bordo campo, le bandierine dei corner e la torretta della telecamera. Non mancava nulla. Mamma mia che voglia di toccarli, di criccare, di imparare tutti quei trucchi. Ma niente. Ero parecchio indeciso e mi sentivo un pò ridicolo, fino a quando alcuni giorni fà due episodi mi hanno dato la spinta definitiva. Venerdì sera partita di calcio a sette, nello spogliatoio sono uno dei primi e mentre mi sto cambiando entrano due miei coetani se non oltre. Appoggiano le borse e senza nemmeno togliersi le giacche iniziano a confabulare. Incuriosito comincio ad osservarli: hanno le mani impegnate e il capo chino. - "Oh, ma quanti scudetti hai della Fiorentina?" - "Ogni busta ne becco uno!" Mi viene da sorridere, ci mancava solo la vecchia cantilena del "ceilo, cielo, manca, cielo.....". Confessano che ad inizio stagione hanno fatto l'abbonamento allo stadio per vedere le partite del Bologna e gli hanno regalato lo storico album delle figurine Panini; da allora sempre in edicola come una volta a comprare bustine. Oratorio di Sant'Andrea di Castel Maggiore: i bambini giocano e fanno attività, i catechisti li seguono e gli adulti chiaccherano. Ad un certo punto arriva Vincenzo con la mitica scatola. In cinque cerchiamo "in camuffa" una sala libera e tranquilla. stendiamo il panno, fissiamo le porte e stabiliamo tempi e modi del mini torneo. Finalmente ho criccato anch'io e ho fatto pena. Sono arrivato ultimo, ma ho giocato a subbuteoooooooooooooo!!!!

giovedì 22 gennaio 2009

Giuseppe Giacobazzi - ragazzino con il motorino(1993)

Una delle prime performance del mitico Giacobazzi, il mitico ragazzino con lo scuterino. Da queste parti se la ricordano anche i pensionati del cral!

mercoledì 7 gennaio 2009

Test Audiometrico Norvegese

Da ascoltare fino in fondo per esprimere un giudizio, basta cliccare sul titolo oppure copiare l'URL: http://www.horselstest.no/

lunedì 5 gennaio 2009

La stella di Natale

Lui dormiva splendente
in una mangiatoia di quercia
come un raggio di luna;
invece di calde pelli di pecora
l'alito d'un asino e d'un bue.
I pastori nell'ombra,
in qel buio di stalla,
sussurravano attoniti.....
A un tratto qualcuno si scostò:
nel vano della porta, sulla soglia
come in visita alla Vergine,
guardava la stella di Natale

B. Pasternak