Sia benvenuto ogni visitatore di questo Blog

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curiosi o svogliati, tristi o allegri, sensibili o crudeli
qui troverete immagini, pensieri, riflessioni,
commenti ed un possibile incontro o scontro di idee
il tutto condito dalla buona educazione, dall'ironia e dal buon senso nel rispetto del prossimo
un blog realmente fatto in famiglia, dove ognuno ci mette un pezzo di vita da condividere
si parte da qui con alcune immagini per vedere dove questo mezzo di comunicazione ci può portare
non per nulla chi usa internet viene definito un .... navigatore

domenica 28 febbraio 2010

Concorso Fotografico Comuni Italiani 2009


Seppur sul filo di lana, quattro foto del mio modesto archivio fotografico fanno parte di questo bellissimo concorso. Speriamo bene e se volete passare alcuni minuti per ammirare delle immagini sicuramente interessanti, non vi resta che di cliccare sul titolo di questo post. Buon divertimento.

martedì 23 febbraio 2010

Il leone e la gazzella

Stasera ho voglia di ridere.... e allora Aldo Giovanni e Giacomo

Lotta alla pigrizia

giovedì 18 febbraio 2010

Informatici senza frontiere

Un'altra lodevole inziativa di persone che si dedicano ad aiutare il prossimo. Forse solo piccole cose per migliorare la qualità di una o più vite già molto disagiate, per non dire in taluni casi disperate. L'associazione "Informatici Senza Frontiere" si propone di portare il sapere e la tecnologia informatica per dare un aiuto concreto. Un esempio è la collaborazione nata tra Informatici Senza Frontiere e l’A.B.E. (Associazione Bambino Emopatico) per il progetto “Bambini al Computer a Brescia”: l’obiettivo e’ quello di mettere in rete le associazioni appartenenti alla Federazione FIAGOP, la Federazione Italiana Associazioni Genitori Oncoematologia Pediatrica. Il progetto intende utilizzare strumenti a basso costo e dare grande impulso alla diffusione in internet. Una prima fase prevede la preparazione della documentazione per l’utilizzo di Skype (comunicazioni via internet) e DIMDIM (presentazioni e videoconferenze), il supporto per la definizione degli standard di utilizzo e per lo start up. In una seconda fase verranno poi strutturate le reti di comunicazione tra le associazioni. Questa volontà colloborativa permette a bambini gravemente malati di poter seguire le lezioni scolastice dal proprio letto di ospedale o di comunicare in video con parenti ed amici per non essere dimenticati. L'unico timore è che coloro che devono comunicare con questi bambini non siano attrezzati per farlo. Infatti se da una parte l'onlus è in grado di aiutare le famiglie bisognose di assistenza, spesso si trova di fronte un interlocutore sordo per mancanza di fondi e cioè la scuola pubblica o la sanità attulamente non sufficientemente finanziate. Il paradosso delle buone azioni. Ma non bisogna arrendersi....mai!

venerdì 12 febbraio 2010

La foresta

C'era una volta un foresta. Non era la foresta più bella che fosse mai esistita. C'erano alberi di tutti i tipi, fiori colorati, ma anche funghi avvelenati. Animali piccoli e grandi. Uccelli e insetti. Ruscelli e prati verdi, ma anche buche e dirupi. Insomma una foresta come tante altre. In questa foresta abitava un branco di lupi composto da tante famiglie. Il branco dei lupi era comandato da un consiglio di lupi anziani che avevano scelto il loro re. Il consiglio ed il re avevano organizzato il branco affidando ad ognuno dei compiti, per fare in modo che tutti i lupi potessero vivere in pace ed in prosperità. Alcuni curavano la natura della foresta, altri custodivano il cibo, altri verificavano gli spostamenti della selvaggina. Altri ancora dovevano allevare i cuccioli, tenere in ordine le tane e assistere i lupi malati. A dire il vero, non era stato sempre così nella foresta: c'erano stati tempi di carestie e di lotte tra i lupi, con re cattivi che si erano comportati da tiranni, ed altri periodi felici e sereni, con lupi giusti che, pur non essendo diventati dei re, avevano fatto delle buone azioni per il branco. Però da un pò di tempo la selvaggina sceglieva altre foreste più belle e le scorte di cibo scarseggiavano. Molti lupi avevano dovuto fare delle rinuncie, delle scelte difficili e la tensione nel branco iniziava a salire. C'erano sopprusi, ingiustizie, egoismi e litigi. Ma c'era anche chi aiutava gli altri lupi in difficoltà e non per ordine del consiglio dei lupi anziani. Solo perchè si sentiva di farlo, oppure per riconoscenza poichè anche lui era stato aiutato. Nel frattempo nella foresta erano giunti anche altri lupi da molto lontano. Erano lupi diversi da quelli del branco e avevano abbandonato le loro foreste perchè non c'era abbastanza cibo per vivere. Erano affamati, intimoriti, pericolosi. Si nascondevano oppure cercavano di passare inosservati, ma lascivano comunque segni e tracce dei loro passaggi Erano disposti a tutto per sopravvivere. Nella foresta esisteva però un clan formato da famiglie di lupi cattivi, i quali segnavano il territorio come dei piccoli re e dominavano sulle altre famiglie di lupi, ne gestivano il cibo, a volte anche rubandolo e uccidevano i lupi che si ribellavano. Il clan pensava di sfruttare anche il lavoro dei lupi clandestini. Poteva mandarli a cacciare la selvaggiana per loro in cambio di una tana sicura. Il clan era certo che i lupi venuti da lontano non si sarebbero ribellati, altrimenti li avrebbero cacciati. Il consiglio dei lupi anziani che conosceva il potere del clan non sapeva bene che fare. Alcuni volevano allontanare dalla foresta i lupi stranieri, altri invece affermavano che il cibo poteva essere sufficiente per tutti. Di fatto il re ed il consiglio dei lupi decisero che i lupi di sorveglianza dovevano allontanare i lupi stranieri che potevano essere pericolosi per il branco. I lupi di sorveglianza avevano il compito di controllare il territorio della foresta, delimitando le zone, verificando gli odori ed i segni lasciati sugli alberi, sorvegliare le attività del clan, separare i lupi litiganti, insomma fare in modo che tutto il branco potesse vivere tranquillo. Non era un compito facile. A molti nemmeno piaceva l'incarico ricevuto dal consiglio dei lupi anziani. Un sera un lupo di sorveglianza tornando alla tana, vide che i suoi cuccioli lo stavano aspettando ancora svegli. Volevano sapere dove era andato e cosa aveva fatto. Allora il lupo gli spiegò quale fosse il suo dovere, ma i cuccioli non erano soddisfatti: volevano sapere perchè lo faceva.
"Ad ognuno nel branco viene affidato il compito più adatto secondo le sue capacità e la sua indole."
"Ma nella foresta i pericoli ci sono sempre e non sembra mai finire il tuo dovere!" repliccarono i cuccioli.
"La foresta non sarà mai sicura e il lavoro dei sorveglianti non finirà mai. Nuovi pericoli nasceranno quando i vecchi saranno innoqui. Ma questa è la nostra foresta ed è nostro dovere vigilare, anche se sembra inutile. Questo è il mio destino. Il male ed il bene percorrono lo stesso sentiero nella foresta e segnano gli stessi alberi. I lupi seguono solo la loro natura."
"Ma il tuo destino ti fà fare cose ingiuste?"
"Il mio destino sà quale è la mia natura e sa quali decisioni prenderò. Quello che accadrà è già accaduto. Quando nella foresta muore un albero, sembra che intorno a lui nulla accada, ma non è così. Intorno gli altri alberi prendono la sua luce, si alzano verso il cielo e allargano le loro chiome. Gli insetti che prima vi abitavano vengono sostituiti da altri insetti. Gli uccelli spostano il loro nido. Quando il tronco cade travolge altre piante, magari più piccole che ne sentono il peso. Siamo così vicini tra di noi che nulla ci può lasciare indiferrenti. Ogni nostra decisione cambia il nostro destino e quello di chi ci sta vicino. Per questo seguo la mia natura."

giovedì 4 febbraio 2010

Obama: "I'm a big believer in Net Neutrality."

Un impegno per una rete libera, per tutti.

martedì 2 febbraio 2010

Sprechi

Un'azione di buon senso. Null'altro. L'undicesimo comandamento: non sprecare. Quanta roba cestiniamo, rottamiamo, disprezziamo oppure semplicemente non è di nostro gradimento. Quindi non facciamo altro che lasciarla sullo scaffale, tanto altri ci penseranno, ad altri piacerà, ad altri sarà gradita. E così è stato. Quanti contadini non vendono frutta "deformata" o "scolorita". Il nostro indice di gradimento è tale che quello che il mercato vuole deve essere perfetto, non intaccato. Così per questa teoria filo-ariana dei prodotti alimentari e non solo, in Italia si creano più di 200 mila tonnellate di rifiuti, i manovali clandestini della raccolta nelle campagne fanno la fame e l'indice della povertà sale. Un professore universitario della facoltà di agraria presso l'ateneo bolognese ha valutato con buon senso questi dati. Così Andrea Sgrè ha creato il progetto Last Minute Market che dal 2003 ha dato origine alla cooperativa Carpe Cibum impegnata a trasformare lo spreco in risorse. Non è un'idea originale, anzi la definirei piuttosto l'uovo di Colombo. Perchè a Bologna come in altre città le mense dei poveri sono sempre esistite e si sono sempre rifornite in questa maniera. Semplicemente ora le grandi catene commerciali oppure i piccoli negozianti possono usufruire del mezzo informatico per gestire lo smaltimento dell'invenduto, aspettando che passino a ritirare la marce non l'azienda locale di smaltimento rifiuti, ma coloro che s'impegnano a sostenere i bisognosi, gli invisibili del nostro tempo.