Sia benvenuto ogni visitatore di questo Blog

Sia benvenuto ogni visitatore di questo Blog
curiosi o svogliati, tristi o allegri, sensibili o crudeli
qui troverete immagini, pensieri, riflessioni,
commenti ed un possibile incontro o scontro di idee
il tutto condito dalla buona educazione, dall'ironia e dal buon senso nel rispetto del prossimo
un blog realmente fatto in famiglia, dove ognuno ci mette un pezzo di vita da condividere
si parte da qui con alcune immagini per vedere dove questo mezzo di comunicazione ci può portare
non per nulla chi usa internet viene definito un .... navigatore

venerdì 12 febbraio 2010

La foresta

C'era una volta un foresta. Non era la foresta più bella che fosse mai esistita. C'erano alberi di tutti i tipi, fiori colorati, ma anche funghi avvelenati. Animali piccoli e grandi. Uccelli e insetti. Ruscelli e prati verdi, ma anche buche e dirupi. Insomma una foresta come tante altre. In questa foresta abitava un branco di lupi composto da tante famiglie. Il branco dei lupi era comandato da un consiglio di lupi anziani che avevano scelto il loro re. Il consiglio ed il re avevano organizzato il branco affidando ad ognuno dei compiti, per fare in modo che tutti i lupi potessero vivere in pace ed in prosperità. Alcuni curavano la natura della foresta, altri custodivano il cibo, altri verificavano gli spostamenti della selvaggina. Altri ancora dovevano allevare i cuccioli, tenere in ordine le tane e assistere i lupi malati. A dire il vero, non era stato sempre così nella foresta: c'erano stati tempi di carestie e di lotte tra i lupi, con re cattivi che si erano comportati da tiranni, ed altri periodi felici e sereni, con lupi giusti che, pur non essendo diventati dei re, avevano fatto delle buone azioni per il branco. Però da un pò di tempo la selvaggina sceglieva altre foreste più belle e le scorte di cibo scarseggiavano. Molti lupi avevano dovuto fare delle rinuncie, delle scelte difficili e la tensione nel branco iniziava a salire. C'erano sopprusi, ingiustizie, egoismi e litigi. Ma c'era anche chi aiutava gli altri lupi in difficoltà e non per ordine del consiglio dei lupi anziani. Solo perchè si sentiva di farlo, oppure per riconoscenza poichè anche lui era stato aiutato. Nel frattempo nella foresta erano giunti anche altri lupi da molto lontano. Erano lupi diversi da quelli del branco e avevano abbandonato le loro foreste perchè non c'era abbastanza cibo per vivere. Erano affamati, intimoriti, pericolosi. Si nascondevano oppure cercavano di passare inosservati, ma lascivano comunque segni e tracce dei loro passaggi Erano disposti a tutto per sopravvivere. Nella foresta esisteva però un clan formato da famiglie di lupi cattivi, i quali segnavano il territorio come dei piccoli re e dominavano sulle altre famiglie di lupi, ne gestivano il cibo, a volte anche rubandolo e uccidevano i lupi che si ribellavano. Il clan pensava di sfruttare anche il lavoro dei lupi clandestini. Poteva mandarli a cacciare la selvaggiana per loro in cambio di una tana sicura. Il clan era certo che i lupi venuti da lontano non si sarebbero ribellati, altrimenti li avrebbero cacciati. Il consiglio dei lupi anziani che conosceva il potere del clan non sapeva bene che fare. Alcuni volevano allontanare dalla foresta i lupi stranieri, altri invece affermavano che il cibo poteva essere sufficiente per tutti. Di fatto il re ed il consiglio dei lupi decisero che i lupi di sorveglianza dovevano allontanare i lupi stranieri che potevano essere pericolosi per il branco. I lupi di sorveglianza avevano il compito di controllare il territorio della foresta, delimitando le zone, verificando gli odori ed i segni lasciati sugli alberi, sorvegliare le attività del clan, separare i lupi litiganti, insomma fare in modo che tutto il branco potesse vivere tranquillo. Non era un compito facile. A molti nemmeno piaceva l'incarico ricevuto dal consiglio dei lupi anziani. Un sera un lupo di sorveglianza tornando alla tana, vide che i suoi cuccioli lo stavano aspettando ancora svegli. Volevano sapere dove era andato e cosa aveva fatto. Allora il lupo gli spiegò quale fosse il suo dovere, ma i cuccioli non erano soddisfatti: volevano sapere perchè lo faceva.
"Ad ognuno nel branco viene affidato il compito più adatto secondo le sue capacità e la sua indole."
"Ma nella foresta i pericoli ci sono sempre e non sembra mai finire il tuo dovere!" repliccarono i cuccioli.
"La foresta non sarà mai sicura e il lavoro dei sorveglianti non finirà mai. Nuovi pericoli nasceranno quando i vecchi saranno innoqui. Ma questa è la nostra foresta ed è nostro dovere vigilare, anche se sembra inutile. Questo è il mio destino. Il male ed il bene percorrono lo stesso sentiero nella foresta e segnano gli stessi alberi. I lupi seguono solo la loro natura."
"Ma il tuo destino ti fà fare cose ingiuste?"
"Il mio destino sà quale è la mia natura e sa quali decisioni prenderò. Quello che accadrà è già accaduto. Quando nella foresta muore un albero, sembra che intorno a lui nulla accada, ma non è così. Intorno gli altri alberi prendono la sua luce, si alzano verso il cielo e allargano le loro chiome. Gli insetti che prima vi abitavano vengono sostituiti da altri insetti. Gli uccelli spostano il loro nido. Quando il tronco cade travolge altre piante, magari più piccole che ne sentono il peso. Siamo così vicini tra di noi che nulla ci può lasciare indiferrenti. Ogni nostra decisione cambia il nostro destino e quello di chi ci sta vicino. Per questo seguo la mia natura."

Nessun commento:

Posta un commento

esponi qui il tuo commento