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mercoledì 27 febbraio 2008

Entropia

Si pensi di far cadere una gocciolina d'inchiostro in un bicchiere d'acqua: quello che si osserva immediatamente è che, invece di restare una goccia più o meno separata dal resto dell'ambiente (che sarebbe uno stato completamente ordinato), l'inchiostro inizia a diffondere e, in un certo tempo, si ottiene una miscela uniforme (stato completamente disordinato). È esperienza comune che, mentre questo processo avviene spontaneamente, il processo inverso (separare l'acqua e l'inchiostro) richiederebbe energia esterna.
fonte Wikipedia
La prima volta che ho sentito questo termine avevo 15 anni. Bologna, istituto tecnico per geometri "Pacinotti" classe 2^ G. Professore di disegno tecnico (lo stesso che aveva detto a mia madre che non sapevo disegnare, ma potevo diventare comunque un ottimo capo cantiere), aspetto giovanile casual. insomma fuori dai normali canoni soprattutto per quegli anni. Lavagna pulita e studenti appena seduti dopo il suo ingresso in aula, cosa invece perfettamente consona almeno per quegli anni, anche se lui non ci teneva particolarmente. Gesso in mano e sulla parete nera scrive
E N T R O P I A
Non erano previste interrogazioni per quel giorno, per cui la curiosità più che la preoccupazione animava le nostre facce e questo lui lo sapeva. "Differenza tra la condizione di stato ordinato e quella di stato disordinato". Qualsiasi azione attuata dal genere umano, benché animata dai migliori propositi, provoca delle conseguenze ovvero disordina l'ordine. La goccia d'inchiostro che cade in bicchiere d'acqua è la causa dell'azione di una mano comandata da una mente che ha bisogno di conoscere. Da questa azione otterremo dei benefici (conoscenza), ma anche dei problemi (acqua sporca). Per risolvere i problemi c'è bisogno di nuova conoscenza che provocherà nuovi problemi. In questo processo ripetitivo che è alla base dello sviluppo, produciamo rifiuti e consumiamo energia. Trovo che questo argomento, in questo tempo sia diventato di estrema attualità. L'entropia concettualmente è sempre esistita, ma abbiamo preferito non affrontarla non occuparcene ignorarla. Con il passare degli anni me la sono ritrovata improvvisamente davanti, come se stessi camminando in un'affollata strada guardando solo i miei piedi ed urtandomi, mi ha avvertito che tutte le mie scelte producono conseguenze che vanno ponderate. Ogni volta che riempiamo il carrello della spesa, mettiamo in moto i nostri veicoli, accendiamo la luce di casa, laviamo un maglione. Con il passare degli anni, ho notato che mi sto sempre più affezionando alle mie cose: utilizzo una vettura di 15 anni, una moto di quasi 20 e della mia attrezzatura fotografica la garanzia è scaduta ormai da una vita: Qualcuno può pensare che sia un retaggio degli anni, come la nonna che non vuole mai buttare via niente ..... perché non si sa mai! può sempre servire! La verità è che tutto funziona. In realtà ciò che possiedo mi dà il pieno godimento delle mie necessità e dei miei desideri. A nulla rinuncio. Sento ripetere dall'informazione ufficiale che se i consumi si fermano, si ferma anche lo sviluppo. Non ne sono così certo, forse quello che ci serve è consumare meglio. Abbiamo veramente bisogno di tanti oggetti materiali per essere più felici? Personalmente, ho coscienza che ogni prodotto che acquisto presto o tardi diventerà un rifiuto, quindi sento il dovere almeno di utilizzarlo al meglio e più a lungo possibile. Può sembrare antieconomico continuare a circolare su dei veicoli "attempati", ma se non rottamo la mia auto veramente si fermeranno le fabbriche e qualcuno perderà il lavoro; ed al lavoro dei riparatori, dei meccanici nessuno ci pensa. I costi per l'energia utilizzata per smaltire i rifiuti sembrano impalpabili, ma non sono riconducibili solo alla cifra riportata nel bollettino postale. Nel tempo i costi dell'entropia andranno saldati. Oltre a stimolare la raccolta differenziata delle nostre immondizie, per quale motivo non è possibile affrontare il problema alla fonte? Perché sentiamo il bisogno di avere il telefonino dell'ultima generazione, se poi lo utilizzeremo come il precedente ancora funzionante? Per ridurre la concentrazione delle polveri fini è più utile una vettura Euro 4 utilizzata per andare a prendere il caffè al bar, oppure una vecchia alfa che circola solo in caso di necessità. Chi nel 2008 lucida ancora le scarpe, le ripone nella scarpiera mettendoci la carta all'interno per non sformarle è un futuro serial killer, oppure semplicemente ha a cuore le proprie cose? L'entropia merita considerazione? La lezione del mio insegnante si concluse così quel giorno: ogni processo iniziato avrà un termine; un giorno la bilancia sui cui piatti si pesano i rifiuti e l'energia necessaria a smaltirli penderà certamente da un lato e con un gesto della mano alzata a livello della fronte affermò che quel giorno ci saremmo trovati "con la merda fin qua". Magari, il nostro dovere è fare in modo che quel giorno arrivi il più tardi possibile e smettere di camminare guardandoci i piedi.-